Nando
- 26/11/2014 07:18:00
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Tu inebri il lettore con una scittura che diventa nella lettura: "(...) apice dell’atto che ogni domanda tace e un fiume di latte fra le coste del monte". Perché, di là dellinterpretazione "corretta" - quanto necessaria ad unopera darte? - che resta sulle spalle del lettore come responsabilità "morale", questa rimane, non come residuo ma come sovrabbondanza dimmagini e senso, alla visione fruitiva del testo: unesperienza dei sensi, se laggettivo sensuale non rischiasse il decadimento di accezione interpretativa, ma se correttamente "imposto" al testo, non mancherebbe di essere un ottimo riconoscimento ai meriti artistici ed intellettuali della poeta. Ora il rischio per me è alto, la libertà interpretativa che tu, per lucida scelta di stile e di parte, concedi al lettore pone non solo il problema - minore - di non riuscire a "ricreare" con latto di lettura i sentimenti autorali del testo ma, peggio, di tradirne la radice di senso; ma mi consegno e "autodenuncio": Alle papille gustative della mente e degli occhi, questa poesia "brilla sublime". Seduce, emoziona ma senza "corrompere".
Ciao Elsa
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Lorenzo Mullon
- 25/11/2014 13:03:00
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scusa ma sono fermo alla prima riga troppa emozione evviva le linee curve che inghiottono gli spigoli! sapessimo interpretare bene questo farne carne sangue e spirito arriveremmo diritti alla gioia senza passare per il via < è che siamo un po tonti, chiusi, tutti noi, almeno mi sembra, magari sbaglio eh >
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Silvia De Angelis
- 25/11/2014 09:01:00
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Una forma poetica, quanto mai notevole, per estasiarsi del creato, in ogni sua manifestazione. Davvero molto bella, questa tua Buona giornata, Elsa, silvia
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